San Giorgio, Bagnasco di Montafia

La chiesa di San Giorgio veniva menzionata come chiesa plebana appartenente alla diocesi di Asti nelle bolle di papa Eugenio III e papa Anastasio IV rispettivamente nel 1153 e 1154. Nel Registrum delle chiese fatto redigere da Arnaldo de Rosette nel 1345 risultava che dalla pieve di Bagnasco dipendevano alcune chiese del territorio circostante: quella di Vignole, San Martino a Montafia, ancora San Martino a Capriglio e le scomparse di Mainito e Monterealdo.
Con grande probabilità la pieve risale alla fine dell’XI – inizi del XII secolo, poiché conserva un impianto strutturale di tipo arcaico caratterizzato da grossi pilastri rettangolari. È anche plausibile che, in seguito a un crollo, nel XV secolo sia stata costruita la parte superiore della zona absidale, fatto, questo, testimoniato dall’utilizzo dell’arco acuto nella volta presbiteriale e nei catini absidali. Alla fine del XVII secolo – come testimonia la relazione di visita del vescovo, la chiesa era in stato di abbandono, così come in fase di deperimento risultava ancora nel 1885 in seguito alla visita di monsignor Giuseppe Ronco.
Nel XVIII secolo la navata centrale veniva coperta da volte a crociera con l’utilizzo di legante in gesso e mattoni disposti di piatto poggianti su pilastri esistenti, ma solo alla fine del XIX secolo nasceva l’interesse per il restauro di questa chiesa, anche in conseguenza di alcune lamentele fatte pervenire dai cittadini della comunità all’Ufficio per la Conservazione dei Monumenti di Torino. Nel 1913 venivano eseguiti lavori di puntellamento del muro meridionale e delle absidi e la sigillatura in gesso delle fenditure. Due anni dopo venivano sistemati i tiranti in ferro nella navata centrale, demolite le volte aggiunte nel XVIII secolo e rifatto il tetto. Nel 1929 nuovi interventi ricostruivano i semicatini degli absidi meridionale e settentrionale. Si era inoltre intervenuti riparando le lesioni delle due absidiole e rifacendo il pavimento all’interno della chiesa. Negli anni 1961 e 1966 venivano eseguiti lavori nel tetto.
Sulla facciata, invece, non si hanno notizie di interventi: questa, pur mantenendo la sua posizione originaria, non presenta caratteristiche architettoniche e decorative tipiche dell’epoca di costruzione; vi è solo uno schizzo del 1913 presso l’Archivio Storico della Soprintendenza che rappresenta la facciata così come la si vede attualmente.

La chiesa di San Giorgio (XII secolo) si trova presso il cimitero della frazione Bagnasco di Montafia, ed è collocata in una zona scoscesa e alberata della collina.
L’edificio si presenta a pianta basilicale, con tre navate e tre absidi semicircolari e ingresso sulla facciata. Il tetto è a due spioventi con capriate in legno a vista nella navata centrale, a tutto spiovente in quelle laterali; il manto è in coppi, anche sulle parti absidali.
La facciata si presenta a salienti, l’ingresso è architravato con sopra un finto arco. Sopra la porta si possono notare una finestra circolare e, in corrispondenza del vertice del timpano, una finestrina  a corce greca.
Il prospetto laterale a sud presenta una monofora tamponata e una feritoia in prossimità dell’abside. Al di sotto del livello pavimentale dell’attuale chiesa si possono scorgere due ingressi entrambi chiusi.
Il prospetto laterale a nord è privo di aperture.
Le absidi sono coronate da archetti; quella centrale presenta tre monofore, l’abside a sud ne ha due, quello a nord una sola.

Interno
La navata centrale è divisa da quella laterale sud da due pilastri rettangolari che sorreggono tre archi, e da quella laterale nord da un pilastro e da un muro in cui è ricavato uno spazio in corrispondenza della zona presbiteriale. La muratura è in pietra nelle strutture delle navate, mista (pietra e mattoni) nella parte inferiore della zona absidale e mattoni in quella superiore. Il pavimento è in cotto a formelle rettangolari. L’altare, in blocchi di pietra, è di fattura recente.

Affreschi
Negli affreschi del catino absidale centrale, è riconoscibile in alto San Giorgio a cavallo che sconfigge il drago, probabilmente seicentesco, che si sovrappone a un frammento dipinto di dimensioni maggiori in cui sono stati riconosciuti San Sebastiano e San Rocco.
Fra la monofora centrale e quella di sinistra compaiono un Cristo di pietà, Sant’Agata martire e Santa
Chiara con il libro in mano, risalenti al XV secolo; nell’abside nord, imponente la raffigurazione di San Michele Arcangelo con le ali spiegate, affresco datato 1410-1420.
Nell’absidiola sud un lacerto di affresco reca l’immagine di San Giovanni Battista recante un tondo su cui, fino al 1980, era visibile lo stendardo dell’Agnello eucaristico, ora scomparso. (foto Il Trabucco).